Ariulga o Limpieza
Riti Tradizionali di purificazione sciamanica
Ariulga o Limpieza indicano un potente rito di purificazione, ringiovanimento e cambiamento.
Tutti avvertiamo la necessità di cambiare e rinnovarci, soprattutto quando la nostra vita è inibita, arida e sorda, vuota e mancante. Necessitiamo allora di rimuovere il vecchio e di purificarci dalle energie psichiche negative nate dal nostro interiore disturbato o provenienti dall’esterno da situazioni o persone malevole. Quando si litiga con qualcuno o qualcuno ci lancia uno sguardo pieno di odio o parole cattive, si può vedere che dagli occhi e dalla bocca esce un’energia scura che si attacca addosso alla persona a cui è stata inviata. Queste energia scura inizia a lavorare e con il tempo genera una malattia.
Gli effetti sono più gravi se la cosa viene fatta intenzionalmente lanciando vermi o frecce simili ad insetti che producono malasorte o malattia. In questi casi i riti di purificazione potrebbero non essere sufficienti e lo Sciamano deve ricorrere ai suoi alleati per compiere un’estrazione e sputare via il veleno. Osservando i corpi eterici si possono vedere vari parassiti, essi si generano dall’energia stagnante e scura provocata dall’interazione emotiva, ad esempio emozioni forti e laceranti, traumi e situazioni di cui non ci si riesce a liberare, ma nascono anche da cibi avariati o di cattiva qualità, dalle droghe, dalle radiazioni ambientali e dall’interazione con gli ambienti e con le altre persone.
Il semplice prendere l’autobus, andare al ristorante o stare in posti affollati, favorisce ai vermi creati dalle tante energie non pulite delle persone intorno a voi, di penetrare nel corpo. Tali intrusioni possono essere create se si vive una vita ingannevole verso sé stessi e gli altri. La cosa più grave è che se non si fanno purificazioni, le intrusioni penetrano nella pancia, nel cuore e nella testa, isolandoci da noi stessi e prendendo il controllo di emozioni, pensieri e azioni.
I riti di purificazione andrebbero eseguiti periodicamente specialmente dall’uomo moderno che è a contatto costantemente con varie intrusioni e con stress e tensione anch’essi creatori di malattia. Nella tradizione il rito è comunque consigliato a tutte le persone turbate, che soffrono di malattie mentali, che fanno uso di droghe o alcol, il cui corpo, mente e anima siano stati violati o offesi, che si sia spaventata o abbia avuto qualche contatto con lo spirito della morte. In questi casi lo spirito è traumatizzato e privato del suo potere e quindi bisogna neutralizzare gli effetti di tale violazione.
Per tale rituale lo Sciamano prepara i suoi oggetti di potere, le piante sacre che verranno bruciate e prepara Arshan con acqua di sorgente nella quale viene aggiunto ginepro o abete, ma spesso anche fiori e alcol. Lo Sciamano cantando canti dati dagli Spiriti richiama i suoi assistenti e, attraverso il Soffio, dà potere all’Arshan. Il rituale più semplice consiste nell’affumicare con salvia bianca, palo santo o coppale l’intero corpo con l’ausilio di una penna d’uccello.
Io possiedo una penna d’aquila estremamente potente per tale lavoro ma in alcuni riti si necessita di usare penne diverse, da quelle del canarino a quelle del Condor, ognuna di esse trasmette un particolare potere ma in generale va bene una qualsiasi penna che trasmetta il potere dell’aria e del volo entrambi associati allo Spirito. Il corpo viene completamente affumicato e attraverso il battito delle penne, le intrusioni e le energie scure vengono staccate dal corpo e cacciate. Ovviamente ciò necessità poter vedere tali intrusioni.
Il corpo viene poi spruzzato con l’Arshan. Per tradizione lo Sciamano ne tiene un sorso in bocca per aumentare ancora il suo potere e lo soffia sul corpo nelle zone da pulire o da energizzare. Il rituale può andare avanti per varie ripetizioni, almeno l’interno processo viene ripetuto tre volte ma spesso 5-7 o più volte se occorre. Al termine del rituale il paziente beve Arshan e ne porta a casa da bere fino alla sua guarigione.
In Limpieze più impegnative il Curandero può usare altri oggetti rituali che fanno parte del suo corredo come una coda di animale o una Shakapa (mazzo di foglie di palma o tabacco preparato allo scopo, con cui si percuote il corpo del malato per cacciare la malattia e intrappolare le intrusioni). Con una pietra magica può strofinare il corpo per rimuovere l’energia più “appiccicosa” o può attrarre l’energia malata dentro un oggetto, una pianta o più spesso un uovo. Se ciò non fosse sufficiente perché il male è penetrato troppo in profondità, lo Sciamano userà le sue mani protette dal suo animale alleato per rimuovere tali energie operando psichicamente. Con l’aiuto dei suoi spiriti ausiliari può succhiare in superficie la malattia fino alla sua totale eliminazione.
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